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Pisapia, Pisapia, tutti cercan Pisapia

18 Febbraio 2017 783 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Sarà il nuovo Prodi per chi parla di Nuovo Ulivo. Ma Pisapia, ex sindaco di Milano, ex Rifondazione, ex Sel e attualmente alle prese con un declamato Campo progressista, non si fa abbindolare dalle dichiarazioni del dissidenti del Pd in procinto di lasciare il partito. Vediamo intanto di capire la situazione in cui versano i supposti scissionisti. Si dividono in due: quelli che hanno già deciso, uso le parole del ministro Delrio, e quelli che ancora son sospesi. Tra i primi D’Alema (ieri ha dichiarato che si vergogna di avere la tessera del Pd dopo il voto della Camera che nega la pubblicità dei nomi dei grandi debitori insolventi delle banche, e non ha torto), poi Bersani, Speranza, i vari Gotor, Zoggia, Stumpo. Tra i secondi, a quanto pare, i due governatori Rossi ed Emiliano.

Le telefonate di Renzi sono un mistero. A giudizio di Delrio non ce n’era stata nemmeno una. Invece Emiliano si vanta di una telefonata, Speranza di un un’altra, perfino Bersani ne racconta una. Una telefonata allunga la vita al Pd? E’ di oggi l’appello al “Fermiamoci” dell’influente Franceschini e la rassicurazione che Renzi avrebbe fatto a Emiliano del voto al 2018. Tutta fuffa. Non si divide un partito su una data. Né ha una logica mettere in discussione un congresso perché troppo ravvicinato. La verità é che il progetto degli scissionisti é incompatibile, non da oggi, con quello di Renzi. Per questo ritengo che scindere un partito diviso su tutto non sia un male.

Ma, questo mi pare il punto, l’evocato Pisapia, che oggi ha preso posizione contro la scissione, ha un progetto che non si concilia con quello di D’Alema e compagnia. L’abbiamo scritto sull’Avanti anche ieri. E oggi Pisapia lo ha confermato. L’ex sindaco di Milano vuol portare nel centro-sinistra, dunque in alleanza col Pd renziano, una parte della sinistra, diciamo, di opposizione, invece gli scissionisti vogliono portare una parte del Pd in alleanza con la sinistra di opposizione e in competizione netta col Pd renziano. Questo naturalmente se la legge elettorale prevederà le coalizioni. A meno che gli scissionisti, dopo essersi fatti il loro partito, non lo collochino in alleanza col vecchio che hanno abbandonato. Vedremo. Una cosa é fin d’ora chiara. Nella sinistra, ed é così storicamente, si continuerà a litigare. Molto.

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