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I diritti di Dell’Utri

13 Dicembre 2017 737 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Marcello Dell’Utri non é un detenuto come gli altri. Condannato a sette anni di carcere, arrestato nel 2014 a seguito di un tentativo di latitanza in Libano, dopo tre anni scontati tra Parma e Rebibbia gli é stato diagnosticato recentemente un tumore, ma al momento gli sono stati rifiutati, anche in via transitoria, i domiciliari per potersi curare. Per questo l’ex senatore di Forza Italia ha iniziato un duro sciopero della fame e delle terapie, rassegnandosi alla morte. Nessuno fiata. Non ho ascoltato parole ferme e di denuncia né dei compagni radicali (Dell’Utri aveva partecipato al Congresso di Rebibbia del Partito radicale transnazionale) né del suo vecchio amico Berlusconi. Al di là delle responsabilità penali di Dell’Utri, al di là (come non sarebbe neppure il caso di ricordare) delle differenze politiche, vorrei lanciare qui un grido dall’allarme per le sorti di un uomo che si trova in pericolo di vita. La pena di morte in Italia é stata abolita oltre cent’anni fa, oggi il diritto di curarsi nel modo migliore dev’essere garantito a tutti. Altrimenti alla pena di morte si sostituisce la morte per scelta. Nell’indifferenza generale.

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