Il governo del ripensamento
Dal dire al fare c’é di mezzo il mare. Certo. Ma qui é tra il dire e il contraddire che almeno un lago si frappone. Parliamo della Diciotti. In quaranta sono spariti per raggiungere altri paesi, probabilmente la Germania e la Svezia. Ma non si diceva che l’Italia era una pacchia e che doveva finire? Anche in fatto di diritto d’asilo siamo sempre stati tra i paesi meno appetiti e più parsimoniosi. In Italia i profughi sono il 2,7 per mille, in Svezia oltre il 12. Ovvio che gli eritrei guardino altrove dove più facile é ottenerlo e il lavoro é meno raro. Il volto cattivo di Salvini venga esportato più a Nord, dunque. Anche sull’Ilva la retromarcia va segnalata. Dopo aver condannato la soluzione Calenda ed essere ricorso all’avvocatura di Stato, mentre il guru Grillo vaneggiava di soluzioni agropastorali, oggi Di Maio ha sottoscritto l’accordo precedente. Anche sui vaccini clamoroso ripensamento. A scuola ci si andrà solo col certificato di vaccinazione. Tanto rumor per nulla.
La Lega del cappio di Orsenigo, la Lega di Bossi senior e del Trota, di Belsito e di Salvini, prima consigliere comunale a Milano poi parlamentare europeo, deve dunque riconsegnare allo stato ben 49 milioni di euro ricevuti come rimborsi elettorali, ma in realtà sputtanati in feste, giochi, regali, attività corruttive (le lauree in Albania hanno un costo) e altre nefandezze. Ma che volete voi che nella fase finale della prima Repubblica vi siete finanziati compiendo reati? Dicono. Intanto alcuni dirigenti del nostro partito, e alla fine tutto il Psi, hanno pagato a caro prezzo il finanziamento illecito. Qualcuno, il nostro leader, addirittura con la morte in un altro paese.
Questi invece sono ancora, anzi sono oggi più che mai, in prima fila. Poi, differenza non da poco, il Psi non ha mai sottratto soldi allo stato illecitamente. Non é mai accaduto che un tribunale abbia inquisito il Psi per le risorse messe a disposizione dal finanziamento pubblico. Il finanziamento illecito riguardava privati che versavano soldi al partito, che li spendeva per fare politica. Qui invece avveniva l’opposto. Lo stato regalava soldi alla Lega che li spendeva per uso privato. Indecente? Aspettiamo la sentenza definitiva, ma se dopo due condanne questo reato fosse stato contestato a un altro partito il duo Di Maio-Salvini come avrebbe reagito? Hanno ripensato alle posizioni assunte precedentemente? O quel che deve valere per gli altri non deve valere per loro?
Dopo aver agitato i mercati con le esternazioni di Salvini e Di Maio propensi a sfondare il tetto del 3 per cento nel rapporto tra deficit e Pil, ecco la retromarcia. Conte assicura che non ci sarà alcun sfondamento e il rapporto si attesterà sul 2. Pare che la manovra sarà di 25 miliardi, la metà dei quali per evitare l’aumento dell’Iva e l’altra metà per avviare (ma con quella cifra pare davvero difficile) la flat tax, il reddito di cittadinanza e la riforma della Fornero. Ma soprattutto non sembra chiaro dove verranno scovate le risorse. Si parla di diminuire la spesa ma non si capisce dove, mentre gli altri soldi verranno recuperati in deficit. L’Europa sorriderà? Vedremo. Per ora l’effetto ripensamento ha determinato una diminuzione dello spread. I signori dello spread, come questi sconsiderati chiamano le fluttuazioni degli interessi sul debito italiano rispetto a quelli tedeschi, sanno anche essere generosi. Per ora.
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