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Reggiana costretta a Carpi in uno stadio dimezzato

22 Settembre 2018 548 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Dopo l’annunciata e forse anche prevista impossibilità di disputare in casa la prima gara stagionale di Serie D, la nuova Reggiana, col nome di Reggio Audace, si vede costretta a emigrare a Carpi con una serie di incredibili divieti. La curva nord, quella frequentata dai sostenitori del Carpi, resterà chiusa, perché priva di barriere e i tifosi della Reggiana non meritano simile generoso trattamento (in tutto il mondo gli stadi sono privi di barriere e lo sono ormai una parte di quelli italiani). Chissà cosa pensa la Questura  di Modena dei tifosi reggiani, che siano vandali, che vogliano invadere il campo? Per di più c’é il divieto di vendere biglietti al botteghino dello stadio. I non abbonati potranno comprarsi i biglietti solo nel pomeriggio del sabato e la mattina della domenica allo stadio di Reggio. Un carpigiano che voglia assistere alla partita dovrà starsene a casa e un correggese tifoso della Reggiana dovrà prima arrivare a Reggio, comprarsi il biglietto, tornare a Correggio e di qui a Carpi. Comodo, no? Mi chiedo dove vivano e cosa conoscano dei rischi delle partite di calcio i signori che hanno preso simili decisioni. Chi può considerare un Reggiana-San Marino, senza un solo sostenitore ospite, una partita problematica? Solo uno sprovveduto. Mi vengono in mente, ci ridemmo sopra in tanti a Reggio, le decisioni assunte in occasione di un Modena-Carpi di qualche campionato fa. Decisero di dividere i tifosi in sei categorie: quelli di Modena che tifano Modena, quelli della provincia che tifano Modena, quelli di Carpi che tifano Modena, quelli di Modena che tifano Carpi, quelli della provincia che tifano Carpi e quelli di Carpi che tifano Carpi. Mancavano quelli di Mirandola che tifano Inter…  Resta il fatto che domani il Cabassi avrà solo 2700 posti, contro i 5.500 totali. La Reggiana conta oltre 2500 abbonati. Fate voi quanti biglietti può vendere la società. Meglio gli stadi mezzi vuoti ma esauriti, che stadi gremiti di pubblico. Poi ci lamentiamo…

 

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