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Ma l’Inps é di un partito politico?

12 Agosto 2020 416 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Diciamo subito che non é ancora chiaro quanti siano i parlamentari che hanno chiesto il bonus dei 600 euro, a che partito appartengano e quanti di loro l’abbiano ottenuto.Dall’ultima versione pare che a chiederlo siano stati in cinque e solo tre a ottenerlo. Questi tre sarebbero della Lega, due, e dei Cinque stelle, uno. Se il presidente dell’Inps Tridico, o qualcuno dei suoi collaboratori, evitasse di dare le notizie a sprazzi e di spararle come munizioni non sarebbe male. Ma aggiungo. Che senso ha diffondere una nota, alla faccia della segretezza e della privacy, sulla presenza di ben 2mila amministratori locali che l’avrebbero percepito? Senza neanche distinguere tra consiglieri e assessori regionali, ben pagati dallo stato, sindaci e assessori comunali delle grandi città, oggi pagati decentemente, sindaci e assessori dei piccoli comuni, assolutamente malpagati, e semplici consiglieri comunali che non sono stipendiati affatto. Che razza di frutto avvelenato é mai questo? L’unica spiegazione é che si tratti di una vera e propria campagna lanciata sull’antipolitica. Poco importa che siano proprio della Lega, ma anche dei Cinque stelle, i profittatori nazionali. Nasce un caso che coinvolge un po’ tutti. Della Lega é un certo Bocci, candidato a sindaco del Comune di Firenze che se ne esce con questa candida dichiarazione, e cioè di aver usato i 600 euro per fare beneficienza, ammettendo che lui la beneficienza la fa, come ha scritto su Facebook Riccardo Nencini, coi soldi dello stato. Oppure non serve negare che tra i beneficiati ci sia il vice presidente della regione Veneto, di centro-destra, che candidamente dà la colpa al suo commercialista. L’anti politica, la lotta alla casta, ci mancava il solito articolo di Gianantonio Stella che sulla casta ha fatto budella d’oro, vale più di qualche eccezione. E siccome alle porte c’é un referendum proprio sulla legge che più sta a cuore ai Cinque stelle, dopo i vitalizi, tanto vale rafforzarne le ragioni. Tridico sta tenendo riservati veri e propri dossier. E questo oggi che di dossier é pieno il mondo non é per nulla rassicurante. Vuole egli violare a fin di bene, cioè per fare chiarezza, la legge sulla privacy come gli chiede Di Maio, che ancora non é riuscito ad afferrare l’identità del suo parlamentare coinvolto? E allora dia il nome di tutti gli stipendiati dallo stato, parlamentari, consiglieri e assessori regionali, sindaci e assessori delle città capoluogo di provincia che hanno chiesto il bonus, lasciando stare le migliaia che non c’entrano nulla. Ma soprattutto, visto che la cosa non riguarda solo i politici, dia nomi e cognomi di tutti gli italiani che hanno ottenuto il bonus senza averne diritto. O meglio, bisogno. Visto che il diritto a percepirlo appare alquanto labile. Troppo facile aizzare la pubblica opinione solo contro i politici. E non contro i tanti professionisti e imprenditori che di quel bonus non avevano alcuna necessità. Un’ultima valutazione. Se si vuole incentivare l’odio nazionale contro la cosiddetta casta, della quale peraltro ci onoriamo di non fare parte, non si comprenderebbe il motivo di un nostro ammaina bandiera. Le ragioni del no nulla hanno a che fare col comportamento di 5-3 parlamentari. Tanto più che costoro hanno sicuramente votato a favore della legge, che noi contestiamo con solide ragioni. E che nessuno, neanche Tridico, può assicurarci che tra i tagliati vi siano proprio costoro…

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