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Viva il vaccino…

10 Novembre 2020 406 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Qualcuno mi ha rimproverato di non essere un medico (lo ammetto, sono laureato in Lettere e Filosofia) e di parlare di Covid. Ma tutti i giornalisti di tutte le testate ne parlano ogni giorno. La critica riguarda anche loro? E se ne parla ovviamente in ogni famiglia e nei bar (fino alle 18), senza che agli interlocutori sia richiesta la laurea in medicina con specializzazione in epidemiologia. Il Covid é il solo argomento che abbia superato il calcio nelle discussioni tra italiani. Molto più indietro sono gli amori, le altre malattie, il governo, le tasse e le barzellette. Queste ultime stanno purtroppo flettendo sempre causa Covid fobia. Qualcun altro mi ha criticato perché ogni giorno curo una rubrica su Facebook, “Radio libera del Bue”, con la quale comunico i dati di giornata commentandoli con qualche spruzzata di ottimismo. Preferirebbe che io mi aggiungessi a chi semina paura e terrore, come se non ce ne fosse già abbastanza, soprattutto tra le persone anziane, spesso costrette a blindarsi un casa, mentre capita, di converso, che diversi giovani ancora non seguano le norme sul distanziamento individuale (non sociale, cioè tra ricchi e poveri). Oggi, però, sembra una giornata speciale. Vi é l’annuncio ufficiale del vaccino. La Pfiffer-Biontech é la prima in assoluto ad avere ultimato tutta la trafila con esiti davvero strepitosi. Altri due vaccini sono alla fase finale. Uno di questi é quello di Oxford, al quale ha collaborato anche un’azienda di Pomezia, prodotto da Astrazeneca. L’altro, americano, é quello di Moderna. Ma ci sono altri 39 vaccini in fase avanzata di sperimentazione. Ognuno, da quel che leggo, con tecniche diverse per annientare il virus. Le prime dosi del vaccino Pfiffer-Biontech saranno pronte a fine novembre. In Italia arriveranno entro la fine dell’anno 1.6 milioni di dosi. Se funzioneranno anche gli altri due vaccini, che dovrebbero essere pronti per i primi mesi del 2021, si potrebbe arrivare a vaccinare tutta la popolazione italiana entro la primavera. O al più tardi l’estate. I commenti, degli stessi scienziati, sono ancora una volta assai contraddittori. E vanno dall’entusiasmo di Fauci che ha esclamato, alla stregua del grido televisivo al primo passo dell’uomo sulla luna, “straordinario”, fino alle diffidenze del nostro Ricciardi. E cosi gli annunci dei governi si susseguono un po’ disordinati. Il ministro della sanità russo rileva che il vaccino Sputnik (come il primo missile sovietico nello spazio) è efficace, al pari di quello di Pfiffer, al 90%, mentre in Cina sono già in uso ben quattro vaccini in grado di immunizzare la popolazione. La scoperta del vaccino, o meglio dei vaccini, ha un lato positivo nel pluralismo dei ritrovati e uno negativo. Quello positivo é il suo influsso sulla popolazione mondiale, che abbisogna, senza discriminazione tra paesi ricchi e paesi poveri, di miliardi di dosi il più presto possibile. E per rendere possibile una quantità tanto elevata di dosi serve un’operosità dell’intero pianeta. L’aspetto che può rivelarsi negativo sta nella possibile corsa alla primazia nazionale con danni conseguenti per la comprovata efficacia del prodotto. Sento parlare di mega frigo con un raffreddamento fino a meno 80-85 gradi per ospitare le dosi di vaccino che ci verranno trasferite e del fatto che l’Italia ne sia sostanzialmente priva. Il governo, che ha opportunamente prenotato decine di milioni di dosi del vaccino di Oxford, ma anche della Pfiffer, si faccia trovare immediatamente pronto. Ci mancherebbe altro che a un apppuntamento con la storia e la sopravvivenza dell’umanità il nostro paese non fosse preparato perché non sufficientemente raffreddato. Una sola avvertenza. Non nominiamo l’ennesimo commissario. Un commissario al gelo…

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