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De Luca come Eduardo

29 Dicembre 2020 395 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ho letto molti e giustificati commenti critici sulla scelta del governatore della Campania De Luca di infischiarsene delle graduatorie e delle code e di farsi vaccinare da un infermiere amico. Magari rivolgendosi agli astanti po’ con l’atteggiamento e la famosa frase del Marchese del grillo. Il califfo salernitano non ha avvertito nessuno. Figurarsi se il suo livello di consultazione supera la sua parte imitata da Crozza. Si é preso su e sfidando la fila degli aventi diritto al vaccino é corso nell’ambulatorio dell’Ospedale alla ricerca di una siringa perché lui il vaccino se lo poteva iniettare anche da solo. L’unico avvisato era il fotografo. “L’ho fatto per dare il buon esempio”. Troppo facile obiettare sul fatto che l’esempio sia buono. Intanto perché il vaccino deluchiano é stato sottratto a uno che ne aveva diritto. E poi perché se di esempio si tratta immaginiamo cosa accadrebbe se fosse imitato, innanzitutto, dagli altri governatori che, non facendo come De Luca, avrebbero dato un esempio cattivo. E poi, magari, dagli stessi sindaci di tutti gli oltre 8mila comuni italiani che, per il rapporto diretto stabilito con le loro popolazioni, di esempi ne possono dare molteplici. Data la quantità relativa dei vaccini arrivati, poco più di 9mila, avrebbero esaurito la scorta. Un bell’esempio per i medici e gli infermieri. Quello che non stupisce più di De Luca é la sua pervicace, televisiva, costante mania di sfidare tutte le convenzioni. Che in tali casi significa anche sbattersene degli altri. Avrà ragione lui o l’amico sindaco di Napoli, che lo ha definito “usurpatore”? Se De Luca é un usurpatore é un usurpatore popolare come Franceschiello, il re borbone che però dovette cedere il regno all’avanzata garibaldina dopo soli nove mesi di regno. A De Luca bastano dieci anni, dopo due conquiste elettorali. Napoli non é Torino. Qui si vince scenicamente. Da Eduardo, a Totò, a Di Giacomo, a Troisi, fino a Daniele e alla sua “Napule é na carta sporca e nisciuno se n’importa”. Che nessuno faccia raccolta differenziata e che le case siano diroccate non importa proprio a nessuno. De Luca l’ha capito. Quel che importa qui é il tasso di teatralità. E lui si fa il vaccino col fotografo. E la gente l’applaude e lo lascia passare volentieri. E che l’amico sindaco di Napoli gridi pure alla vergogna tanto quest’ultimo recita come un principiante…

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