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La nostra linea di marcia

19 Febbraio 2021 2.051 views 3 CommentsStampa questo articolo Stampa questo articolo

Vorrei davvero solo capire quando si parla di riunire i socialisti che cosa si intenda. Per molti, forse troppi, anni abbiamo tentato l’impossibile. E cioè di riunire coloro, i vertici più dell’elettorato, che avevano militato nel vecchio Psi. L’operazione ha portato con lo Sdi alle Europee del 1999 al 2,1%, lo stesso risultato del Nuovo Psi alle Europee di cinque anni dopo. Poi abbiamo cercato di allargare il perimetro. E nel 2007 abbiamo pensato fosse possibile unificare tutti coloro che si riconoscevano nel socialismo europeo visto che il nuovo Pd aveva deciso di restarsene fuori. Non ha funzionato ed é bastato il mancato apparentamento veltroniano per spingerci fuori gioco e, nonostante l’apporto di dirigenti che provenivano dai Diesse e l’unificazione tra Sdi e parte del Nuovo Psi, il risultato fu il più deludente: lo 0.9%. Se i socialisti non ci votano anche se ci presentiamo autonomamente, anche se rifiutiamo i seggi proposti dal Pd, anche se ci immoliamo per i nostri ideali, allora non ci voteranno mai più, si pensò con qualche ragione. Qui é doveroso fare un bilancio. Siamo nel 2008 e il sistema politico italiano non é da anni più identitario. Cioè l’elettorato ragiona così. Io voto o a favore di una lista o di una coalizione che può vincere o contro una lista o una coalizione per farla perdere. Nel 2008 noi abbiamo disputato così una partita tra scapoli e ammogliati, sospesi nel vuoto come ci siamo trovati, mentre nello stadio principale si disputava la finale di Campionato. A vederci c’erano solo le nostre famiglie, le uniche che infatti ci hanno votato. Poi, siccome, l’elettorato ha cominciato a diffidare degli uni e degli altri, che avevano governato alternativamente, allora a partire dal 2013 e ancor più nel 2018, si sono affidati ai Cinque stelle. Li hanno voluti provare, e l’assaggio del budino é andato male e hanno tolto loro la fiducia. Scusate se ho descritto il contesto in cui ho voluto inserire il tema. Se il sistema resta quello attuale perché mai dovrebbe rinascere un solo partito identitario e cioè il Psi? Perché ciò avvenga dobbiamo scordarci il vecchio Psi o anche di tentare di unificare coloro che trent’anni orsono militavano in quel partito o votavano per esso e da trent’anni, se sono ancora vivi, militano e votano altrove. Io mi auguro una profonda trasformazione del nostro peraltro anomalo sistema politico dopo l’eclissi dei partiti storici che sono presenti in tutti gli altri paesi europei. Non so se ve ne siete accorti ma in Italia non ci sono più da trent’anni neanche la Dc e il Pci, che avevano tre volte i nostri voti. Concludo così. Perché rinasca un partito identitario bisogna che il sistema politico italiano ritorni identitario. Ma a quel punto quali socialisti dovremmo riunire? Quelli che decenni prima, diciamo i sopravvissuti, votavano Psi, quelli che si riconoscono nel socialismo europeo, dunque anche il Pd che grazie a Renzi ha aderito al Pes, tutti coloro che si riconoscono nel vecchio socialismo d’impronta marxista, o quell che si riconoscono nel più moderno socialismo liberale o liberalsocialismo? Sono evidentemente opzioni diverse. Ma intanto? Intanto dove collochiamo noi stessi, che abbiamo tentato di tenere accesi i riflettori su una storia che la maggioranza ha voluto oscurare quando non perseguitare? Io dico: con gli affini. Con coloro che ci consentono di esaltare la nostra storia, con coloro che non l’hanno bistrattata quando non vilipesa. Con coloro che propugnano ideali analoghi, sul piano della libertà, della laicità, dell’equità, dell’europeismo. E vedo all’orizzonte un’area in formazione con i nostri compagni di sempre, la Bonino e spero anche il Partito radicale, con Più Europa, con Azione di Calenda, ma anche con Italia viva di Renzi, che nel ventennale ha avuto il coraggio di ricordare Craxi, e che é stato oggi il vero artefice del nuovo governo Draghi. Renzi é odiato dalla maggioranza degli italiani? Per me é un onore, anche Craxi lo era. E poi considerato il voto dell’elettorato italiano, non c’é da rammaricarsene troppo. Anche se comprendo che la politica democratica non può fare a meno del consenso. Lì deve stare il nostro piccolo Psi, magari prima tentando di ampliare il suo raggio d’azione con nuovi o vecchi innesti. Sono liberaldemocratici? Vero. Ma quando lo Sdi mise in campo l’unica sua lista interessante, la Rosa nel pugno con Pannella e i radicali, non sapeva che si trattava di un’intesa con i liberaldemocratici? Ma un’intesa tra socialisti e liberaldemocratici non si trasforma d’incanto in liberalsocialista? Cosa eravamo negli anni ottanta noi del Psi? Chi ha promosso il Lib-Lab? Non siamo noi stati i precursori di Blair come lui stesso ha riconosciuto? Mi fermo qui. Ho detto tutto quel che penso. Come sempre. Mi interessa sapere come la pensate voi.

3 Comments »

  • renato rossi said:

    Congratulazioni.Sei sempre il più bravo.

  • Giacomo De Lillo said:

    L’esperienza della Rosa nel Pugno e quella della Costituente socialista non hanno dato risultati apprezzabili. Calenda, benchè faccia parte del gruppo socialista al Parlamento europeo, è non solo moderato e borghese di estrazione, ma soprattutto di tendenza. E’ bizzoso, suscettibile, inaffidabile. Renzi è il peggiore soggetto che abbia prodotto la politica negli ultimi 20 anni: sleale per natura, ambizioso oltre misura, privo di scrupoli di sorta, ha un seguito di parlamentari senza dignità, guidati unicamente dalla riconoscenza e dalla fiducia, che confina col fanatismo, per il Capo che li ha candidati nell’ultima tornata elettorale. Renzi ha acquisito due meriti: quello di aver conseguito il più brillante risultato elettorale del PD (40%) e quello di aver portato il PD nel Gruppo del PES al Parlamento europeo. Ma ha anche il demerito di aver portato il PD al più avvilente risultato elettorale (18,8%) mai conseguito e di aver portato fuori dal PES il suo gruppo al Parlamento europeo, per aderire a quello macronista. Io tenterei di convincere il PD ad operare, finalmente, la scelta per la socialdemocrazia, sia nella denominazione che nel programma. Con Letta sarà forse meno facile di quanto sarebbe stato con Zingaretti, ma vale la pena tentare.

  • Giuseppe Monaci said:

    Non sono d’accordo Giacomo. Per dialogare si deve essere in due e la costante dal PD da quando è nato è rivolgersi a tutt’altre istanze che non quelle liberal socialiste. Se non cresce un polo liberalsocialista non c’è speranza di una società che rispetti le libertà individuali. La società che si configura con un centro sinistra a trazione PD-M5S te lo da l’impostazione del “Fatto quotidiano”, cero e proprio organo di partito prima del M5S e ora del nuovo asse. Errore notevole basare una valutazione di una prospettiva politica sui limiti caratteriali di Renzi o Calenda. Devi valutare la prospettiva. E che il PSI sia stato da tempo in ritardo storico lo dimostra il fatto che non ha perseguito l’unità della diaspora socialista e l’unità con le forze laiche e radicli quando ciò era ancora era possibile e l’essersi limitato a piccolissime nicchie di tornaconto elettorale. Sono stato iscritto dal 1977 nella giovanile e non ho mai abbandonato la tessera e solo una volta – avendo nella scheda elettorale la gioiosa macchina da guerra -ho votato Forza Italia (al senato) e Radicali (alla Camera) per poi tornare a sperare nel PSI, di cui sono stato esponente locale e amministratore eletto in Comune e provincia. Ho partecipato a mille congressi, ho sperato tante volte, in particolare nel dopo-1992 con la Rosa nel pugno – ma oggi, stanco di “meline” non comprensibili, ho aderito ad Azione, dove ho ritrovato ex compagni e uno spirito che condivido. Non mi interessano i limiti caratteriali di Calenda, piuttosto mi interessa la sua impostazione pragmatica e chiaramente riformista, le sue posizioni liberal-socialiste, il suo parlar chiaro. Mi interessa la volontà di aggregare un polo e intendo soffiare insieme ad altri sulla brace che cova sotto la cenere per alimentare un polo alternativo all’attuale centro dx e centro sin. Cercare di cogliere questo obbiettivo tirando per la giacca il PD è illusorio

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