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Per Gigi Covatta

19 Aprile 2021 348 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ciao Gigi, il più simpatico degli antipatici, il più dolce dei burberi. I socialisti non dimenticheranno i tuoi contributi fondamentali all’elaborazione di un progetto socialista, quale fu quello di Torino 1978, di un programma quale si determinò alla Conferenza di Rimini del 1982. Provenivi dal mondo cattolico con Livio Labor e Gennaro Acquaviva a dimostrare che era il Psi e non il Pci il naturale approdo della tradizione cristiana. Ti ho conosciuto quando, trafitto dall’ansia e dalla fatica e con una valigia pesante tra le mani, ti scaraventasti nel mio ufficio di segretario del Psi di Reggio Emilia annunciandomi la tua candidatura alle elezioni del 1979 nel mio collegio. Hai sempre riconosciuto che nella mia provincia hai ottenuto le preferenze promesse. I socialisti erano brave persone. E anche disciplinate dalle mie parti. Siamo diventati amici. Tu eletto al Senato a Ferrara ed io eletto deputato nel 1987 nel collegio di Parma. Anche se ci dividevano le correnti: tu lombardiano e io autonomista. Avevo per te la stima e anche un po’ la soggezione che si deve agli intellettuali, a coloro che avevano letto tonnellate di libri e vivevano a Roma in piccoli appartamenti inondati da colonne di volumi che finivano per nascondere il mobilio. Sei stato vice presidente della commissione bicamerale Iotti-De Mita per le riforme istituzionali, poi al governo, sottosegretario alla pubblica istruzione e ai beni culturali. Hai anche presieduto la commissione lavoro del Senato. Ci siamo ritrovati dopo le macerie del Psi, tu direttore di Mondoperaio e io dell’Avanti. Ci eravamo sentiti ieri l’altro e oggi sei sparito. Senza un preavviso, senza un editoriale. I socialisti ti ricorderanno con una doverosa testimonianza di affetto e di stima per quello che ci hai lasciato e che non verrà disperso. Te ne sei andato in una notte, come ha voluto ricordare la tua Nicla, dopo aver fumato la tua ultima sigaretta. Una delle tante, una delle troppe…

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