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Buona Pasqua a tutti, anche a Schlein

9 Aprile 2023 239 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Nella giornata della Pasqua, auguri a tutti, anche alla segretaria del Pd Elly Schlein, che dopo due mesi ha partorito infine la nuova segreteria. Un commento a caldo di un dirigente: “Che coraggio, ha inserito anche qualcuno del Pd”. In massima parte i nuovi dirigenti provengono infatti da Articolo 1, da Sel, da Rifondazione comunista, dai movimenti radicali di estrema sinistra. E, un particolare non di poco conto, responsabile dell’ambiente è un esponente laziale che si é espresso contro il termovalorizzatore di Roma, che il sindaco Gualtieri ritiene essenziale e che é stata ragione della divisione tra Pd e Cinque stelle alle recenti elezioni regionali. Sono infuriati gli esponenti di Base riformista e in generale quelli che hanno votato Bonaccini. Anche l’area Cuperlo protesta. Insomma la Schein ha fatto quel che aveva promesso. Una sterzata a sinistra ha bisogno di dirigenti di estrema sinistra, e anche di quel Ruotolo, il barbuto giornalista di piazza di Santoro, per esempio. La verità é che la Schlein sta costruendo un partito che non ha nulla a che vedere con quello del Lingotto di veltroniana memoria che, pure sconfitto dall’armata berlusconiana nel 2008, raggranellò oltre il 30%, e men che meno con quello di Renzi che, con le europee del 2014, riuscì addirittura a superare il 40%, cifra mai raggiunta da alcun partito di sinistra. Ma nemmeno con quello immaginato da Bonaccini (nella giunta regionale dell’Emilia-Romagna sono presenti anche i renziani), aperto al dialogo e all’unità col centro. Il partito della Schlein pare assomigliare sempre più al partito di Corbyn che, nel Regno unito, ottenne la più esaltante delle sconfitte elettorali del Labour. Ora, mi pare evidente che la segreteria Schlein apra uno spazio per i riformisti. Bisognerebbe che lo capissero innanzitutto Renzi e Calenda, che la smettessero di punzecchiarsi a vicenda, che lanciassero un percorso costituente con convinzione ed entusiasmo, e che lo comprendessero bene i riformisti del Pd perché dubito che il nuovo partito della Schlein assegnerà loro altra funzione che quella dei meri testimoni. Ma anche nell’area socialista si dovrebbero alzare le orecchie e avvertire il nuovo vento della politica. Si ha la sensazione che l’attuale gruppo dirigente del Psi si atteggi verso il Pd come l’Italia medioevale si atteggiava ai nuovi occupanti: “Vegna Franza, vegna Spagna, purché se magna”. A parte il fatto che, come insegnano le ultime elezioni, il piatto langue, mi chiedo: un socialista che ha vissuto i fasti degli anni ottanta potrà mai avere come riferimento un soggetto che premia Samarcanda e chi contesta i termovalorizzatori, e occhieggia al pentastellato in prestito Conte, magari col megafono di Boccia e Franceschini?

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