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Ma lascia stare i santi?

18 Aprile 2023 233 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Può darsi che Papa Francesco si sia già pentito della disponibilità palesata a riaprire il caso Orlandi. Certo tirare in ballo un santo come Papa Giovanni Paolo II, citato dal fratello di Emanuela come un tale che la sera fuoriusciva da Città del Vaticano con due preti polacchi “non certo per benedire le case”, é un’illazione che, se non viene spiegata e motivata bene, aggiunge equivoco ad equivoci. Pietro Orlandi e il suo avvocato Laura Sgrò hanno precisato di non avere accusato il papa santo di alcunché limitandosi a svelare i contenuti di un video registrato con il pentito della banda della Magliana Marcello Neroni, depositato poi al promotore del Vaticano Alessandro Diddi. Ora é vero che tutte le piste vanno seguite con scrupolo, ma é pur vero che bisognerebbe concentrarsi su questioni essenziali, probabili, utili all’inchiesta. Che a mio avviso sono le seguenti: quante sono state le ragazze rapite a Roma nel periodo del rapimento Orlandi, oltre Mirella Gregori, sottratta alla sua famiglia il mese prima? E per di più mai più ritrovate? Dal conto fatto sarebbero parecchie. Come si é comportata la magistratura romana e quali conclusioni ha tratto? Quali sono stati i rapporti tra magistratura romana e Vaticano e tra quest’ultimo e servizi segreti italiani, visto che il pentito Neroni pare sia stata una fonte proprio utilizzata dai servizi? Quali rapporti sono esistiti tra il Vaticano e la banda della Magliana? Risulta che i fondi della banda fossero custoditi nello Ior del cardinal Marcinkus? Se il cardinal Marcinkus é “l’americano” che ha telefonato alla famiglia Orlandi cosa egli sapeva del rapimento di Emanuela? Perché il cardinal Poletti ha dato il via libera al seppellimento del capo della Magliana Renatino De Pedis nella chiesa di Sant’Apollinare e risulta che lo stesso cardinale appartenesse a una Loggia massonica interna alla Città del vaticano con una tessera della quale sono perfino stati rivelati i corrispettivi dell’iscrizione? Che ruolo avrebbe avuto questa Loggia nel rapporto con una banda di criminali? Risulta confermata l’affermazione di alcuni prelati, come rivela Pietro Orlandi, secondo i quali, dopo il rapimento di Emanuela, “bisognava indagare su ambienti vaticani dediti alla pedofilia”? Perché il procuratore di Roma Pignatone ha sottratto le indagini sul caso Orlandi a Giancarlo Cataldo, suo vice, nel momento in cui quest’ultimo stava trattando un possibile baratto tra lo spostamento della tomba di De Pedis da Sant’Apollinare in cambio di rivelazioni sul caso Orlandi, con due incaricati del Vaticano, poi ha chiuso il caso ed é poi stato nominato di fatto capo della Procura vaticana? Queste e altre sono le risposte che attendiamo. Che Giovanni Paolo II facesse due passi fuori dalle mura del Vaticano, francamente, ci interessa poco. A meno che, sul suo conto venissero avanzate prove di una sua colpevolezza, quanto meno di negligenza, su questo episodio e sull’esistenza di una centrale del vizio (e dell’orrore) presente dalle sue parti. In questo caso si dovrebbe far luce non solo sui fanti, ma anche sui santi. E sperare che dal Cielo Dio interceda in sua difesa. Scagionandolo e trattenendolo in Paradiso.

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