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La Roccella e il diritto di parlare

22 Maggio 2023 258 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

La gazzarra provocata da un gruppo di intolleranti pseudo femministe al Salone del libro di Torino, che hanno impedito al ministro della Famiglia Roccella di parlare per presentare il suo libro “Una famiglia radicale”, hanno provocato commenti di segno opposto in area laica nella quale ci riconosciamo naturalmente anche noi. Pannella avrebbe certamente difeso il diritto alla espressione di un’idea lontanissima dalla sua, come sempre ha fatto. E Renzi é stato in linea cogli insegnamenti di Marco, puntualmente dichiarando: “Il Salone del Libro di Torino è una bellissima palestra di libertà e democrazia. Impedire alla ministra Roccella di parlare significa negare i valori della cultura, del dialogo e del rispetto. Pasolini, che era un gigante, non parlava a caso di fascismo degli antifascisti”.  Non cosi la Schlein che evidentemente, e non a caso, scambia il dissenso dalle idee degli altri col diritto di manifestarle. La sua dichiarazione é davvero imbarazzante: “In una democrazia si deve mettere in conto che ci sia il dissenso. Sta nelle cose, non riguarda mica solo chi sta al potere. Noi siamo per il confronto duro, acceso, ma è surreale il problema che ha questo governo con ogni forma di dissenso. È surreale che ministri e deputati si siano messi ad attaccare Nicola Lagioia. Non so come si chiama la forma di un governo che attacca le opposizioni e gli intellettuali ma quantomeno mi sembra autoritaria”.  Ma cosa dice? Di cosa parla? Ricorda la famosa frase attribuita a Voltaire (che non é di Voltaire) e cioè “Io disprezzo ciò che dici ma mi batterò anche al rischio della morte perché tu lo possa continuare a dirlo”? É il fondamento della cultura liberale. Ma lei, Elly, da quale cultura proviene?

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