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Epurazione?

30 Maggio 2023 170 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Dico subito che sono sempre stato contrario alla rimozione dei giornalisti dalla testate Rai gia al tempo del famoso editto bulgaro col quale, attraverso una dichiarazione a Sofia, Silvio Berlusconi diede il benservito a Enzo Biagi, a Michele Santoro e a Daniele Luttazzi. E sostengo che se si parla di merito é giusto riconoscere eccelse qualità di intrattenitore a Fabio Fazio, gia ai tempi di “Quelli che il calcio”, la trasmissione antesignana, per quel che si poteva allora, di tante dirette televisive Sky e Dzn sul nostro rito domenicale, oggi spezzato per necessità televisive e allora unito e commentato da tanti devastanti comici e attori. Oggi col suo “Che tempo che fa” Fazio ha saputo riconsegnarci Maurizio Ferrini, non più comunista romagnolo ma nelle vesti di una ciarliera razdora di campagna, e poi il sempre esilarante Frassica e anche un Gigi Marullo copia di se stesso, dopo aver riverniciato Orietta Berti e aver rinverdito la comicità di una sempre arguta Litizzetto. No, continuo a considerare un errore l’epurazione per motivi politici. Quali poi? Non avvertivo particolare faziosità. Fazio fazioso? Sembrerebbe un’alliterazione più che un concetto. Gasparri ha gridato al lupo all’ascolto di Michele Serra che nell’ultima puntata “faziosa” si é chiesto se Topo Gigio fosse di sinistra e così pure il Quartetto cetra. Ci sta. Ciò detto aggiungo due coserelle da nulla. La prima. In fondo il centro-destra fa quel che fa, un pò più intelligentemente, anche il centro-sinistra. Da che mondo é mondo quando esiste un governo di un colore la Rai acquista analogo colore. La conversione dei suoi giornalisti all’armocromia vincente é uno degli aspetti più deprimenti dell’immoralità degli agenti dell’informazione. Di più. Resta anche oggi una specie di subappalto alla sinistra, ieri era il Pci e oggi é il Pd, del terzo canale Rai. Fu Enrico Manca a inventarsi la soluzione per bilanciare gli equilibri radio televisivi con quelli politici. Era un presidente intelligente e da una diversa collocazione politica ideò uno spazio per l’opposizione. E devo dire che l’opposizione se ne è servita al meglio. Mai programmi televisivi fino ad allora si erano caratterizzati per settarismo (questo é il termine giusto se penso agli show politici di Michele Santoro a Samarcanda o i telegiornali di Alessandro Curzi). E poi, il seme é germogliato. Oggi i talk show politici sono a grande maggioranza gestiti in tivù da personale di sinistra. Di Martedì é nelle mani di Floris, poi c’é (ci sara ancora?) la Berlinguer col suo “Carta bianca”, non da meno è Veronica Gentili, ex collaboratrice di Formigli, con “Controcorrente”, mentre la Gruber tutte le sere ci allieta su “Otto e mezzo”, e abbiamo Corrado Formigli col suo “Piazzapuilita”, mentre non si può dire che Barbara Palombelli sia di destra (era giornalista di Repubblica e moglie di Francesco Rutelli) col suo “Stasera Italia”. Poi ci sono Sigfrido Ranucci e il suo “Report” e Andrea Purgatori con la sua “Atlantide”. Tutti personaggi di qualità, non c’ë dubbio, ma lontanissimi dalla destra al governo. Se poi diamo uno sguardo ai principali quotidiani italiani, dal Corriere a Repubblica, a La Stampa, non ce n’é uno che sia considerato vicino all’attuale compagine governativa. Dunque vorrei concludere così. Se la destra é più rumorosa nelle sue azioni, forse anche perché priva di un numero così consistente di materiale umano d’eccellenza, la sinistra é stata più astuta e determinata e ancor oggi nello scenario complessivo dell’informazione nazionale italiana, é stata storicamente, e forse lo é ancora, più in grado di occupare gangli vitali, quelli che più sono in condizione di fare opinione. Un merito? Forse, ma certo non una condizione ideale per fare la voce grossa.

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