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Putin minaccia…

18 Marzo 2024 158 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il presidente russo Vladimiri Putin ha minacciato il mondo intero di una conflagrazione nucleare. E i filoputiniani di casa nostra si spaventano e dicono che l’Ucraina dovrebbe alzare bandiera bianca e arrendersi. Arrendersi alle minacce e alla sopraffaziome, professor Orsini? Arrendersi alla forza brutale di chi ha invaso un paese libero e indipendente massacrando uomini, donne e bambini? Arrendersi come tutto il mondo fece nel 1938 a Monaco alla prepotenza di Hitler? Sappiamo poi com’è finita e come Daladier e Chamberlain avessero torto. Churcill predisse: “Così non salverete la dignità e non avrete la pace”. Comincio a pensare anch’io la stessa cosa dei trattativisti a oltranza. Non che non si possa negoziare anche coi criminali per ridurli al minor danno possibile, ma che l’arrendevolezza sia il metodo migliore per non renderli offensivi. Cosa somo infatti le minacce alla Moldavia e perfino a un paese Nato come la Lituania. Cos’é questo volontà di schierare truppe al confine con la Finlandia che rimanda al patto Ribbentrop-Molotov e all’acquisizione all’Urss delle repubbliche baltiche e al tentativo di annessione, poi respinta, della stessa Finlandia? Allargherei il raggio d’azione. Putin ha stabilito da tempo rapporti di collaborazione con l’Iran e la Siria e controlla metà della Libia. Pare, ma la notizia é stata confermata dai principali giornali, che abbia pure ricevuto una delegazione di Hamas, il gruppo terrorista responsabile della strage di ebrei (li chiamano proprio così e non israeliti) del 7 ottobre, mentre la Cina sta a guardare interessata e l’India pure. Due a mio avviso le conseguenze necessarie. Prendere atto del nuovo bipolarismo che si regge non sul diverso assetto economico ma sugli interessi e i valori da rappresentare. Federico Rampini. ce l’aveva detto anche Oriana Fallaci, sostiene in un bel libro che l’Occidente é debole. Non sa o non vuole difendere i principi emersi dalla rivoluzione francese del 1789 e che, duecento anni dopo, conquisteranno anche il mondo comunista. La libertà, la democrazia, l’indipendenza nazionale non sono valori astratti ma la base su cui costruire una civile convivenza. Chiunque li metta in discussione va fermato costi quel che costi, altrimenti questi valori saranno sopraffatti. Il filosofo liberale Karl Popper sosteneva che i tolleranti dovrebbero combattere gli intolleranti pena la fine della tolleranza. In Russia si svolgeranno elezioni con candidato pressoché unico, Putin , mentre Navalny é stato fatto tacere per sempre e un suo alleato a Vilnius picchiato con 15 martellate dai servizi segreti russi, chi osa opporsi alla guerra viene incarcerato, mentre le morti quanto meno sospette ora non si contano, ultima quella del vice presidente della Lukoil. L’Europa non può continuare a balbettare, a dividersi, a chiudersi a riccio in controproducenti nazionalismi che fanno il danno delle singole nazioni. Condivido l’idea degli Stati uniti d’Europa, peraltro lanciata dal leader del riformismo socialista Filippo Turati nel lontano 1929, oltre dieci anni prima del manifesto di Ventotene, cui collaborò (a lui si deve la stesura definitiva) un altro socialista, Eugenio Colorni, ammazzato da una squadra fascista nel 1944. Calenda sostiene che il primo passo deve essere quello di un esercito europeo. Ha ragione, ora che Putin abbaia ai confini europei. Ora si capisce perché la Finlandia abbia aderito alla Nato e perché Putin ci penserà più volte prima di “fare come come con Kiev”.

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