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Psi alla lista con Renzi

10 Aprile 2024 157 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Non voglio polemizzare, ma se si può dialogare. Avevamo contestato duramente l’ipotesi di una lista Psi-Fratoianni perché sarebbe stata la negazione di un cinquantennio di politica socialista, fondata sull’autonomia dai comunisti e sul riformismo. Riteniamo che la scelta di entrare a far parte della lista Stati uniti d’Europa con la Bonino e Renzi costituisca una svolta, giacché non c’é nulla di più distante sui temi della politica internazionale, che devono essere oggi preminenti, ma anche sulla giustizia e sull’economia tra Sinistra italiana e Matteo Renzi. Non sto a elencare le questioni perché esse stanno dinnanzi a tutti. Apprezziamo dunque la svolta, approvata all’unanimità dal Consiglio nazionale come fu approvata l’ipotesi primitiva e opposta. Il direttore di questo giornale aveva indicato questa politica da tempo, inascoltato e anzi ad oggi di fatto radiato, anche se eletto al congresso, dal Consiglio nazionale come diversi altri chiamiamoli “dissenzienti”.. Ma tant’è. E’ la fine degli anticipatori. Chi prevede una linea che altri contestano e che poi sposano deve essere punito. L’allora direttore dell’Avanti la indicò assieme ad altri in occasione della crisi del governo Conte II dimettendosi per coerenza dalla direzione del giornale e anticipando l’urgenza del governo Draghi. Mica era un mago. Personalmente diffido di tutte le arti magiche come la lettura delle mani e la predizione del futuro. Solo mastico la politica dal ruggente ‘68 e non riesco a distaccarmene. Penso che la malattia della politica contratta a 17 anni sia inguaribile, mentre se contratta a 50 passi come l’influenza. Sottolineo solo i due limiti della lista Stati uniti d’Europa. Il primo é certamente la mancata partecipazione ad essa di Carlo Calenda e del suo partito, con motivazioni più o meno accettabili. La seconda é quella che la Bonino ha illustrato e che il compagno Maraio ha di fatto sposato. E cioè che non si tratta di un progetto politico, chiamiamolo di terzo polo, o meglio di terzo o quarto partito politico italiano. Un partito di ispirazione liberalsocialista, dunque. Ma semplicemente di un accordo elettorale. E ad elezioni concluse liberi tutti. Dunque si formula di fatto un’intesa per superare lo sbarramento elettorale ed eleggere qualche parlamentare europeo. Penso invece che i soggetti interessati dovrebbero tutti, anche il Psi, essere disponibili a uscire dal loro guscio e fondare un unico movimento magari federato, che costituirebbe la vera alternativa riformista al Pd, visto che quella populista é interpretata dai Cinque stelle. Lo spazio esiste e sarebbe una colpa grave non coprirlo. Il mio auspicio é che si esca tutti dalla volontà di custodire e non disperdere un tesoro (quale poi?) immergendosi appieno nel mare della politica. Con coraggio e coerenza, se si può.

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