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Redditorale

29 Maggio 2024 147 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Se per redditometro si intende il rapporto tra il reddito denunciato e il livello di vita di un soggetto o di un nucleo familiare, perché gridare alle streghe? L’Italia ha il secondo debito in rapporto al Pil dell’intera Europa e il più alto indice di evasione fiscale. Nonostante i progressi degli ultimi anni l’evasione fiscale pare superare i 100 miliardi. Se ne recuperassimo la metà e li usassimo per gli investimenti si potrebbero ad un tempo risolvere i problemi di difesa dalle invadenze del territorio, offrire agli italiani una sanità migliore fondata sul recupero degli ospedali di zona e sull’assunzione di nuovo personale medico e infermieristico, ristrutturare gran parte degli edifici scolastici che sono in situazioni disastrose. E invece ci teniamo tutto così cogli abitanti di Pozzuoli costretti a vivere per quarant’anni in edifici pericolanti che dovevano essere dismessi dopo dieci, una sanità in declino ed edifici scolastici disastrati. L’evasione fiscale la paga chi ha più bisogno. Dunque uno strumento, magari non generalizzato, ma orientato alla verifica del rapporto tra quanto si é denunciato e quanto si spende, sarebbe utile. Approvato da un governo di centro-sinistra é stato poi abolito da uno di centro destra su spinta della Lega e della retorica del fisco amico. Come possa essere amico e anche sorridente un fisco che ti impone di pagare soldi allo stato é piuttosto misterioso. Tuttavia il decreto che reintroduceva sto redditometro é stato ritirato. O sospeso, come ha precisato la presidente Meloni. Il sottosegretario Leo, di Fratelli d’Italia, ha subito ubbidito. E così il ministro Giorgetti, un uomo di grande buonsenso a cui si chiede di mantenere, lievemente modificato, il superbonus, di sospendere il reddito di cittadinanza ma solo per poche categorie, di estendere la flack tax ai redditi superiori, di inventarsi le risorse per il ponte di Messina, di finanziare i recuperi delle zone toccate dalle inondazioni, dai terremoti, dai maremoti. Tutti si occupano delle spese ma quando si parla delle entrate si diffonde il panico. Meno male che ci sono i soldi del Pnrr che saranno però oggetto di verifica sullo stato dell’avanzamento dei lavori e che poi finiranno. Oltretutto una parte minore sarà da restituire. Il redditometro si trasforma in redditorale. Quanto vale lo strumento in campagna elettorale? Via di qua, sciò. Questo strumento ci fa perdere voti. Siamo in vista delle elezioni. Che Leo é mai questo? Meglio sospenderlo. Lui e il redditometro. Anche la sinistra é pervasa dalla sindrome del redditorale. Non lo difende affatto. Anzi attacca il governo perché lo vuole e perché non lo vuole. Nella trasmissione di Bianca Berlinguer Maria Latella, la giornalista chic che parla come a teatro, ha chiesto a Bonaccini se condivida un testo sottoscritto anche da economisti di sinistra, come Barca, in cui si propone di tassare l’1 per cento delle super ricchezze. Un attimo di incertezza. Perché la Latella non ha poi saputo fissare quando una ricchezza diventa super lasciandosi andare in un’aristocratica e beffarda risposta (“Non certo chi guadagna solo un milione”) che deve aver fatto accapponare la pelle a chi guadagna solo 30mila lire. Bonaccini ha dichiarato che quella misura non è prevista nel programma del Pd. Come se quel programma fosse la Bibbia. Non solo si fanno programmi impossibili da realizzare perché non si parla del capitolo entrate, ma anche nei comuni si raggiunge il massimo dell’idiozia propagandistica. Parcheggi gratuiti, bonus ancora per gli edifici, mostre dei più grandi pittori, restauro dei palazzi storici, costruzione di stadi e palazzi dello sport, di piscine e campi da rugby, da baseball, da tiro con l’arco. E certo visite ospedaliere immediate, tram con biglietti scontati, magari professori più buoni. E visite gratuite nei musei, ci manca solo spesa gratuita nei supermercati. Il mondo politico attuale é caduto in basso, mentre l’Italia é sommersa da manifesti per i candidati al parlamento europeo, alle regionali, alle comunali, perfino alle circoscrizioni o come cavolo si chiamano adesso. Sono facce, facciotti, sorrisi, capelli ben pettinati, qualcuno é accompagnato da moglie, figli, cani e gatti. Le donne mettono solo il nome (Giorgia docet) accompagnato da sorrisi ammiccanti. Il redditorale si diffonde ovunque. E si accentua e dilaga mano a mano che si avvicina il voto. Ci opprime e quasi ci disintegra. Aiuto.

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