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Sugli attentati in Sardegna

Signor presidente, vice ministro on. Minniti

Ho deciso di prendere la parola in quest’Aula dopo le dichiarazioni del governo in merito dell’attentato dimostrativo contro due esponenti del governo in Sardegna, perché non ritengo che tali atti riguardino solo i deputati sardi e la bella isola che tanti autorevoli esponenti politici ha saputo regalare all’Italia.

Penso che si tratti di atti di dimensioni nazionali. E il Ministero degli Interni deve essere consapevole dei gravi rischi che sta vivendo il nostro Paese. Oggi l’Italia è esposta ad un duplice fenomeno terrorista: uno di provenienza esterna e di matrice islamica, l’altro di provenienza interna e di matrice antioccidentale e antiamericana. E’ vero, come ha dichiarato poco fa l’esponente di Rifondazione comunista, che è sbagliato parlare di aree, di arcipelaghi e di galassie. Bisogna essere più precisi anche perchè le responsabilità penali sono sempre individuali o anche di gruppo se vengono accertate responsabilità collettive. E’ altresì vero che qualche volta le parole hanno qualche attinenza coi fatti. Vengo da una generazione, quella degli anni Settanta, che ha toccato con mano i rapporti che ci sono tra indicazioni sbagliate e atti conseguenti. Non dico che coloro che hanno gridato “Buttiamo a mare le basi americane” abbiano le stesse responsabilità di coloro che poi hanno pensato di farle davvero deflagrare. Ma sono preoccupato che a Vicenza, adesso, ritornino fuori le stesse parole d’ordine. Un prete vicentino, che pare all’avanguardia nella protesta, ha addirittura parlato di “insurrezione pacifista”. Nel momento in cui la Chiesa è così attenta, e a mio giudizio fin troppo, ai temi della famiglia e perfino ai diritti dell’embrione, perchè non prende posizione, per esempio, a fronte di dichiarazioni che di pacifico hanno ben poco e che rischiano di produrre atti non certo responsabili? Non basta che il governo sostenga che gli impegni per l’ampliamento della bas americana erano già state prese dal recedente esecutivo, che non intende rimetterle in discussione, ma che adesso il problema è urbanistico e dipende dal Comune di Vicenza. Ma questa è un posizione pilatesca. Si dice “Non siamo antiamericani, quindi accettiamo la base Nato, ma sia il sindaco di Vicenza, e magari la comunità vicentina attraverso un referendum, a decidere. Ma non mi pare che a Vicenza si parli di aree edificabili, si parla di armi e di pace e di alleanze internazionali e questi saranno inevitabilmente i temi al centro di un ipoteco referendum. Perché questo strumentale spostamento di temi? Perché se, a proposito di pilatismo, magari. la piazza dice “Si salvi Barabba” allora va bene lo stesso, così sistemiamo l’ala radicale della coalizione, senza passare per antiamericani. Andremo a dire a Bush che ci sono stai problemi urbanistici. Mica di problemi di alleanze. Questo atteggiamento mi ricorda una vecchia storiella. C’era un uomo che non voleva sposare una fanciulla che gli era stata promessa, ma che era di famiglia povera. Allora decise di farle una sorta di esame pubblico e la fece spogliare per trovarle qualche difetto. Quando vide che era bellissima, la fece coprire e dichiarò che non poteva sposarla perché aveva il naso lungo. Ecco stiamo parlando di politica internazionale, non di questioni urbanistiche.

Esprimo, ed è ovvio, apprezzamento per le comunicazioni del vice ministro Marco Minniti, minuziose e anche responsabili. Minniti ha parlato di movimenti di estrema sinistra, anarchici, marxisti leninisti, e di movimenti indipendentisti. Ne prendiamo atto, così come prendiamo atto che le due bombe non erano programmate per esplodere. E non credo sia stato un caso. Si è trattato di un avvertimento a due esponenti di governo che hanno lo stesso cognome, Antonangelo ed Emidio Casula. A loro va la solidarietà del Gruppo del Nuovo Psi e della Dc. Conosco in particolare Emidio Casula, che con me è stato componente del Gruppo parlamentare del Psi dal 1992 al 1994. E mi onoro della sua amicizia. L’ho incontrato questa mattina nei corridoi della Camera e gli ho detto “Stai tranquillo e continua la tua azione politica e di governo” Questo credo sia il modo migliore per rispondere ai tentativi che sono chiaramente di intimidazione e colpiscono con ogni probabilità i temi oggetto del suo impegno. Per il resto abbiamo fiducia che le autorità competenti riescano a breve a individuare e colpire in responsabili di questo atto incivile.