Proviamo in dieci punti a dire chi siamo, cioè chi sono i socialisti liberali il cui movimento ha preso forma a Montegrotto il 4 di ottobre. Read the full story »
Come é bella la pace anche solo come assenza di guerra. Come é bello il cielo di Gaza senza aerei che bombardano e le piazze di Tel Aviv e di Ramallah che festeggiano gli ostaggi liberati e i prigionieri politici scarcerati. E come é bella anche la foto di Sharm el Sheikh, con la sfilata di tutti i capi di stato che hanno siglato o sostenuto l’intesa. Stona un pò che l’unica donna presente, la Meloni, sia stata confinata all’estremità, ma si sa sulle donne i paesi arabi sono ancora poco distanti dal medioevo. Festa dunque per i venti ostaggi, che non appaiono nemmeno in condizioni disastrose nonostante i due anni di prigionia. E festa anche per le centinaia di detenuti (alla fine dovrebbero essere quasi 2mila) rilasciati da Israele, nonostante pesanti condanne per atti di sangue. Il problema é che in questo procedere per gradualità sui venti punti di Trump, i più complicati risultano tuttora almeno parzialmente irrisolti. E soprattutto due: il completo disarmo di Hamas e il governo futuro della striscia. Read the full story »
Beatrice Venezi é la direttrice (o direttora e direttore) d’orchestra più contestata del teatro d’opera. Perché donna e anche belloccia? Perché dichiaratamente di destra (suo padre é stato candidato in Forza nuova)? O semplicemente perché non all’altezza del ruolo, questo volta decisamente rilevante, di direttora (o direttrice o direttore) stabile della Fenice di Venezia, uno dei teatri lirici più prestigiosi d’Italia? Il suo curriculum non é in effetti molto ricco. Si è diplomata in direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel 2015. Read the full story »
Hanno firmato. Tutti. Anche Hamas. Hanno accettato il piano Trump in venti punti alcuni dei quali leggermente modificati, vedremo come. Adesso ci basta la notizia. Si fermano i bombardamenti su Gaza e la sua gente festeggia nelle strade. Ci sarà entro pochi giorni lo scambio dei prigionieri e poi inizierà, si spera, il disarmo di Hamas e la ricostruzione di Gaza. Non sappiamo esattamente il percorso temporale che potrà portare alla pace. Sarà tregua o pace? Per adesso direi tregua. Per costruire una vera pace che non c’è dal 1948 si deve necessariamente imboccare la strada dei due popoli e due stati come raccomandava la decisione assunta dall’Assemblea delle Nazioni unite nel 1947. Lo stato di Israele fu subito costituito, quello palestinese no. E questo perchè gli stati arabi, e soprattutto quelli che avrebbero dovuto cedere territorio per istituirlo, preferirono dichiarare guerra a Israele. Read the full story »
Quando dei giovani palestinesi di Bologna, città famosa per la sua civiltà e la sua accoglienza, inneggiano al 7 ottobre e poi rivendicano la possibilità di farlo (c’erano anche non pochi italiani) in un’assemblea pubblica in nome della libertà di parola, mi vengono in mente molti ricordi. Quando ad esempio si inneggiava alla rivoluzione culturale cinese che costò milioni di morti, quando anche L’Unità esaltava Pol Pot che di cadaveri ne lasciò un numero esagerato rispetto alla sua popolazione, o quando Pci e Psi esaltavano Stalin che di vittime ne causò milioni tra i quali i tre e passa di ucraini, lasciati morire di fame durante l’olomodor, nonché l’eliminazione dei due terzi del Comitato centrale del suo partito mandati alla fucilazione col marchio del tradimento. Read the full story »
E’ nato un movimento, non l’ennesimo partitino. Un movimento che vuole unire e non dividere. Che vuole unire coi socialisti riformisti e liberali, quelli che non accettano di essere degli attendati nel campo largo, tutti i riformisti di estrazione laica e cattolica. Quelli che ritengono Conte e i Cinquestelle, che hanno partorito il più grande trasferimento di risorse dai poveri ai ricchi che si sia mai verificato nel dopoguerra attraverso il cosiddetto 110/100, incompatibili coi riformisti. Quelli che non accettano, ma anzi combattono, un bipolarismo che denota sempre più crepe evidenti. Read the full story »
L’avevamo più volte anticipato. Già ci eravamo presentati all elezioni europee assieme ad Azione. Nelle Marche il nostro movimento si é schierato a sostegno di Matteo Ricci, nonostante Azione avesse deciso di non partecipare, e ha eletto un suo socio fondatore: Massimo Seri, per dieci anni sindaco di Fano. A Montegrotto verrà ufficializzata la formazione di un vero soggetto politico e si lancerà una campagna di adesioni in tutte le regioni che culminerà in un’assemblea degli iscritti per l’elezione degli organi. Cammin facendo vedremo se il movimento si dovrà o meno trasformare in partito. Propongo le linee fondamentali che sabato dovremo discutere e approvare. 1) Una netta propensione alla pace in Palestina assecondando i venti punti di Trump, accolti da Netanyahu, dall’Anp, dai paesi arabi, da tutta Europa (importante anche l’astensione concordata delle opposizioni italiane in Parlamento) mentre Quatar, Egitto e Turchia stanno facendo pressione su Hamas perché accetti. Read the full story »