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L’umanità in piazza

Gli avvocati, e non solo, sono oggi andati in tutte le piazze d’Italia, compresa piazza Prampolini, a manifestare contro il sovraffollamento e il degrado delle carceri italiane, che hanno contribuito a provocare, da gennaio a oggi, ben 54 suicidi. Si tratta di un numero molto elevato pari a venti volte la percentuale di suicidi in generale e che si avvia a superare il record del 2022, quando, in tutto l’anno, si erano tolti la vita nelle carceri 85 detenuti. “Fare presto”, era scritto in uno dei cartelli situati sul podio. E sostenere, aggiungo, gli sforzi dell’Associazione Nessuno tocchi Caino e in particolare le iniziative di Rita Bernardini che trascorre più tempo nelle carceri che a casa sua. La drammaticità della situazione impone dunque provvedimenti veloci. Bene il piano carceri, ma tra quanti anni si potrà realizzare? La verità é che in Italia é possibile ospitare nelle carceri italiane meno di 50mila detenuti e invece questi ultimi ammontano oggi a 61mila. Questo affollamento, in diverse carceri italiane, provoca una percentuale di riempimento che a volte supera il 150%. Cioè dove dovrebbero esserci due persone ce ne sono tre. Read the full story »

10 Luglio 2024 No Comments 101 views

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E Macron ottenne la svolta, fin troppo

Se consideriamo che dopo le elezioni europee Marine Le Pen era ad un passo dalla maggioranza assoluta in Francia, il suo partito il primo e Macron terzo e sconfitto, allora si può ben dire che l’azzardo del presidente francese é pienamente riuscito. Bardella non sarà presidente del Consiglio e Macron non sarà costretto a una complicata coabitazione politica. Le Rassemblement nationale ha perso. Sarà stata la paura dei francesi di affidarsi a un governo in rotta con l’Europa e, almeno sull’Ucraina, con l’Occidente, sarà per l’accordo tra Ensemble e il Nouveau fronti populaire nei collegi ma la destra francese non solo non ha affatto sfiorato la maggioranza assoluta ma può perfino finire in minoranza se il partito di Macron e tutto, ma pare più probabile buona parte, del Front populaire troveranno un accordo. Ma cominciamo dall’affluenza. Il 66,7% al secondo turno é un record per la Francia superiore anche a quello del 1981. La destra non può nemmeno recriminare sulla bassa affluenza. Prima lista, é quella di sinistra, del Front populaire, che ha conquistato, sovvertendo tutti i pronostici, 180 deputati, Ensemble (Macron) ne ha ottenuti 168 e il Rassemblementi (Le Pen) solo 143, mentre les repubblicains (golllisti) 45. Read the full story »

10 Luglio 2024 No Comments 83 views

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Tra Macron e Starmer via Blair

Tra un turno e l’altro delle elezioni francesi volute da Macron per chiedere ai francesi se vogliono proprio essere governati da Marine e da Bardella, il trionfo del Labour a Londra coi conservatori al minimo storico dei seggi e coi laburisti che sfiorano il loro massimo, quello conquistato da Blair nel 1997. In Francia al primo turno ha votato il 66% degli aventi diritto, nel Regno unito il 60. Si lamentano loro. Cosa dovremmo dire noi che non raggiungiamo il 50? I laburisti hanno presentato un Labour lontano anni miglia da quello radicale, ideologico e per taluni aspetti anche antisemita del condottiero Jeremy Corbyn, che aveva ottenuto una entusiasmante sconfitta, contestando in sostanza tutte le tesi blairiane. Starmer si é presentato come uomo concreto, che tende a mettere in fila i problemi e a risolverli, senza vaticinare un futuro impossibile. Si é limitato nella sua breve dichiarazione dopo l’incarico ricevuto da Re Carlo a richiamare l’attenzione sulla necessità di maggiori risorse per la sanità e per la transizione verde. Ha avuto parole di apprezzamento per il suo predecessore, l’asiatico Sunak. Read the full story »

10 Luglio 2024 No Comments 86 views

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L’unione dei separati

E’ perfino naturale che la sconfitta delle due liste diciamo riformiste, quella di Stati uniti d’Europa, formata da Italia viva, Più Europa, Psi, e quella di Azione, con socialisti liberali e repubblicani, abbia messo in moto confronti e richieste di revisioni. Oggi da segnalare una lettera aperta di due dirigenti di Italia Viva e di Azione ai rispettivi partiti. Marattin e Costa, che già in passato avevano contestato la divisione di una lista che aveva conquistato quasi l’8% alle politiche e quasi 30 parlamentari. I due hanno scritto, dopo aver attribuito la responsabilità della sconfitta alla loro separazione: “Noi non ci rassegniamo a lasciare un pezzo di paese senza rappresentanza politica. Vogliamo contribuire a costruire, assieme a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi, un unico grande partito liberal-democratico e riformatore che non si arrenda a fare da vassallo ai populismi di questo bipolarismo”. Read the full story »

2 Luglio 2024 No Comments 122 views

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Quale Costituente

Ho molto insistito nel mio intervento e col documento da me presentato al convegno dell’Associazione socialista liberale perché il processo costituente che si avvierà il 13 luglio a Roma sia aperto a tutte le forze politiche, sociali e sindacali dell’area riformista “senza personalismi e veti”. Non che sia semplice tornare al passato, né che siano esattamente sommabili i voti ottenute dalle due liste di Stati uniti d’Europa e di Azione alle elezioni europee. Ma la separazione, rispetto alla quale Carlo Calenda ha avuto una responsabilità, non ha certo favorito per entrambe il superamento dello sbarramento elettorale. Con tutti i partiti delle monarchie assolute sarà impossibile per una componente socialista abituata alle discussioni e ai confronto congressuale (anche in epoca craxiana) convivere. Il compagno Crema, lo stesso Mario Raffaelli, uno dei massimo esponenti di Azione, lo hanno fatto presente alla luce della recente esperienza elettorale. Che la Costituente sia aperta a tutti e concordata con tutti e che il nuovo partito sia contendibile democraticamente, sono dunque premesse necessarie e non negoziabili. Read the full story »

1 Luglio 2024 No Comments 115 views

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Tre e mezzo

Non solo una larga insufficienza avrebbero dovuto assegnarla al ministero della Pubblica istruzione che ha ritenuto di Platone quel che di Platone non é. E cioè il Minosse o della legge, testo da tradurre dal greco per la maturità classica. Ma ci si sono messi anche taluni professori, come quelli di una commissione d’esame di Venezia che, assolutamente inconsapevoli della vera identità dell’autore (lo ripeto, contrariamente al mio barbiere), si son messi a sventagliare voti assurdi. Anche se meritevole di un 6 e mezzo, la promessa dell’atletica leggera, la dicciotenne Linda Conchetto, assieme ad altre due compagne, ha deciso una singolare forma di protesta: far scena muta all’orale. Questo tra lo stupore, anzi lo sconcerto, dei professori. Assolutamente spiazzati. La ragazza, figlia di una professoressa di latino e greco, ha riscontrato nella sua versione, sotto il vigile controllo della mamma, solo un errore veniale. Poco importa, perché alle altre é andata assai peggio. Dieci su quattordici hanno avuto gravi insufficienze. Sono volati anche dei tre e mezzo. Dicono che i dissapori tra la commissaria esterna e il professore interno siano alla base di questa puntigliosa stitichezza. Si sa, i professori, sono uomini, anzi donne, coi loro sentimenti e risentimenti. Da far pagare generalmente però agli studenti, come é indecoroso che sia. Ma io dico. Passi per il tre. Ma cos’é questo mezzo? Una risata acida e sadica di un insegnante con problemi gravi di equilibrio nervoso? Fellini avrebbe dovuto abbassare vistosamente il numero del suo famoso film che configurava un voto ignoto a questi prof. Dubito però che se si fosse chiamato tre e mezzo il film avrebbe vinto l’Oscar.

1 Luglio 2024 No Comments 101 views

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Barbarie e complicità

Un incidente sul lavoro? Ne capitano di mortali tutti i giorni. Purtroppo. E tutti i giorni si grida alla mancata sicurezza e agli insufficienti controlli. La morte atroce di Satnam Sight, il giovane africano, immigrato, sottoposto a caporalato e sottopagato come i suoi compagni di lavoro nell’azienda dell’Agro Pontino di Antonello Lovato, figlio di Renzo che, come se nulla fosse, ha accusato il giovane della sua fine per leggerezza, era ad un tempo prevedibile e particolarmente atroce. L’arto staccato da una moto falciatrice, incartato in una scatola e depositato col corpo in fin di vita dinnanzi a una baracca, fanno di questo incidente un omicidio atroce. Ma il trattamento subito da questi lavoratori irregolari nelle campagne, particolarmente del centro sud, era noto e già segnalato da tempo. L’Agrilovato era già stata indagata nel 2019. I lavoratori percepivano meno di 200 euro al mese per lavorare molte ore al giorno in condizioni sanitarie inadeguate e senza alcun diritto. Questa è schiavitù che in Italia è negata non solo dalla Costituzione, ma a partire dai primi del secolo passato quando i socialisti pretesero l’abolizione del lavoro minorile e poi le otto ore. Quello che è accaduto lo si sapeva, lo si vedeva (anche grazie a denunce di trasmissioni televisive). Si conoscevano i volti scavati di questi lavoratori stremati dalla fatica, i loro occhi spenti, il camion che li caricava come se fossero bestie, le lamiere che circondavano le loro infauste abitazioni. E cosa si è fatto? Ben 14 aziende dell’Agro Pontino sono state sottoposte a procedimenti giudiziari che si sono conclusi senza un nulla di fatto. Read the full story »

27 Giugno 2024 No Comments 121 views