Netanyahu si fermi
Ha deciso. Gaza sarà invasa e occupata dall’esercito israeliano, costi quel che costi. E oltre al numero di morti palestinesi che crescerà, aumenterà vistosamente anche il numero di vittime israeliane. E’difficile, come del resto nella guerra della Russia all’Ucraina, quantificare i morti nella Striscia. Secondo le notizie diffuse da Hamas sarebbero oltre 60mila di cui 13mila bambini e 1500 israeliani. Secondo i dati forniti dal ministero di sanità dell’Anp oltre 40mila sempre in presenza di 13mila bambini. Secondo una ricerca scientifica di un istituto svizzero sarebbero addirittura di più. Il professor Spagat con il suo team, ha redatto una ricerca definita dal giornale israeliano Haaretz tra le più complete. Stando a questi dati fino allo scorso gennaio i palestinesi morti a Gaza sono stati stimati a oltre 80mila. La popolazione di Gaza (2milioni di abitanti) è sfollata all’ottanta per cento in un territorio che rappresenta il 12 per cento dell’angusta Striscia ed Emergency denuncia 43 morti per fame. Gli aiuti alimentari arrivano solo in parte, i rifiuti e i liquami vengono lasciati per strada. Non si contano i casi di epatiti gravissime. Si muore anche di malattia negli ospedali. Questa situazione drammatica pare non aver fine e anzi si accrescerà per la decisione presa ufficialmente dal governo israeliano di procedere all’occupazione dell’intera Striscia per poi affidarla non all’Anp come sancito dagli accordi di Oslo ma a una non ben specificata coalizione composta anche da stati arabi. Gli stati arabi, anche quelli più vicini a Israele, che la settimana scorsa avevano intimato ad Hamas di deporre le armi riconoscendo il diritto di Israele all’esistenza e alla sicurezza, hanno stilato una dichiarazione congiunta. Questi paesi, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, accusano il piano, approvato nella notte tra giovedì e venerdì dal governo israeliano, di costituire “una flagrante violazione del diritto internazionale e un tentativo di consolidare l’occupazione illegale e imporre un fatto compiuto”. Anche l’Italia dopo la Spagna, la Germania, la Gran Bretagna e la Francia ha dichiarato che l’invasione di Gaza “viola il diritto internazionale” mentre il segretario dell’Onu Antonio Guterres “è profondamente allarmato” dalla decisione del governo israeliano di prendere il controllo di Gaza City, “decisione che segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi, mettendo ulteriormente a repentaglio altre vite, comprese quelle degli ostaggi”. Anche in Israele sale la protesta dopo che un deputato dell’opposizione è stato più volte interrotto e poi cacciato dal podio per aver pronunciato le parole di Raphael Gluksmann che alludevano al genocidio. In piazza anche i parenti degli ostaggi che sono ancora a Gaza e la sorte dei quali è messa a serio e ulteriore rischio dall’invasione.







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