Home » Nazionale

Il Psi tra Pd e Udc

9 Agosto 2012 1.884 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

La recente intesa raggiunta tra Bersani e il nostro Nencini conferma quella che per me era una consapevolezza più volte richiamata. E cioè che la funzione del Psi non è certo quella del gioco allo scavalco a sinistra del Pd, goffo e poco credibile per la nostra tradizione politica così aperta al rinnovamento della sinistra e alla sua dislocazione su un versante antidogmatico di forte impronta liberale, nè tanto meno quella di un supino e innaturale rapporto con Sel, per fortuna sventato dopo il fallimento delle elezioni europee. Se oggi Bersani invita il Psi al tavolo, e gli attribuisce una funzione politica, è perchè noi abbiamo dimostrato di poter bilanciare il rapporto tra Pd e Sel, che finiva per spiazzare gli stessi democratici in un’intesa esclusiva con la sua sinistra. E ancora: il Pd sa di poter interloquire con un partito che a sua volta ha stabilito un rapporto col centro di Casini, cementato da comuni appartenze politiche e di governo, ma anche da tanti punti d’incontro sul fallimento del vecchio bipolarismo e sul riconoscimento del governo Monti. L’intesa che si può profilare tra Pd, Sel e Psi, che è propedeutica a una più larga intesa di governo che comprenda il nuovo partito che si formerà ad autunno nel centro politico italiano, e che potrà attrarre anche esponenti in uscita dal centro destra, appare come una soluzione sufficientemente larga per affrontare le grandi emergenze che si pongono al nostro Paese e all’Europa intera. E’ probabile che si formi, al di fuori di questa coalizione, non solo una suggestione di centro-destra, magari ancora alimentata dal falso mito berlusconiano, ma anche un’area dell’illusione populista e giustizialista, ugualmente e forse anche più pericolosa di quell’altra. Siccome non si voterà per il sindaco di Parma, ma per il governo dell’Italia, non credo però che gli elettori italiani attribuiranno al grillismo-dipietrismo lo stesso consenso degli elettori della città di Maria Luigia. Dare il Paese in mano a Grillo o a Di Pietro è come affidare l’estinzione di un fuoco direttamente a un piromane. Occorre essere chiari e concreti sui programmi, ma di questo si parlerà. Personalmente ho letto con molta attenzione le idee e le proposte di Tony Blair, che mi convincono molto di più delle pericolose illusioni dei vecchi crollismi e rivoluzionarismi, dai quali pare che anche qualcuno di noi sia attratto. Noi capisco: non si vuole Di Pietro, non si vuole Casini, si contesta il Pd, si aprezzano quanti in Sel vogliono sbarrare la strada a Vendola. Questo è una sorta di solipsismo-masochismo non nuovo nella cultura della sinistra italiana, è la classica tela tessuta per cascarci dentro. Le idee sembrano così molto confuse anche in una parte del piccolo Psi. Spero che le novità di questi giorni servano a chiarirle a tutti. Personalmente rivendico su questa politica una coerenza lineare. Altri, per quanto riguarda i loro discorsi e le loro scelte, ci riflettano un po’ su…

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.