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Io e D’Alema

8 Aprile 2015 1.422 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ho fatto questo titolo anche se, com’è evidente, non sono mai stato presidente del Consiglio e non posso paragonarmi al leader maximo. Però siamo stati entrambi oggetto di intercettazioni e le telefonate proiettate sulla stampa, senza che entrambe avessero alcun rilevo penale, né potessero essere collegate a vicende inerenti le indagini su ipotesi di reato in corso. Con una differenza, a mio ulteriore vantaggio. Nella mia telefonata a un ingegnere che lavorava col ministero delle Infrastrutture, e chiedeva un appoggio per essere nominato dal ministro come presidente di un ente, io facevo riferimento all’esigenza politica di “sistemare due o tre socialisti negli enti” su centinaia di nomine in corso. Nella telefonata che riguarda D’Alema si faceva riferimento a vino e libri suoi venduti a una cooperativa, accusata di aver pagato tangenti.

Io, che appartengo a un piccolo partito che si collega a un grande partito gettato nel fango con Tangentopoli, non posso reagire. D’Alema chiama in causa la magistratura e il Csm, che dovrebbe vigilare su intercettazioni che giudica illegittime. E scoppia la fine del mondo. Niente da dire. D’Alema ha ragione. Ma perché se una cosa capita a un dirigente del Pd, ex Pci, esplode il finimondo e se una cosa, minore, capita a un dirigente del Psi, anche del vecchio Psi, nessuno protesta? La mia telefonata è stata pubblicata, anche più volte, dal Corriere della sera, da Repubblica, da La Stampa, da Il Resto del Carlino-Nazione e Giorno, da due giornali di Reggio Emilia che mi hanno addirittura dedicato una pagina intera con tanto di foto.

Nessuno ha detto bau. Possibile che i compagni e amici del Pd, che sono oggi sulla graticola per ben altre questioni che non per la telefonata che riguarda D’Alema, protestino solo quando le ingiustizie e le illegalità riguardano loro? Io non ci sto. Come non ci stavo nel 1992-94, quando tutto il male della politica veniva riversato sui socialisti. Anche se in Emilia-Romagna le cooperative assumevano e sostenevano per due terzi il Pci e per un terzo il Psi. Noi finimmo sul banco degli imputati e loro su quello dell’accusa. Scusate se mi sono lasciato andare. Vabbè, questa ormai è preistoria….

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