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Strampalati giudizi e pericolose iniziative

28 Maggio 2018 677 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Molti giudizi che più strampalati non si può, tra le grida di un Giletti e di una Santanchè che irridono il capo dello Stato, si sentono in giro tra televisioni, radio, giornali e soprattutto social. Tre semplici constatazioni. La prima. Il presidente della Repubblica aveva forzato la Costituzione proprio per agevolare la nascita del governo Di Maio-Salvini, accettando una prassi anomala, che verteva sull’approntamento di un programma, e di fatto di un assetto di governo, senza che fosse stato designato il presidente del Consiglio, cosa mai avvenuta in passato. 

La seconda. Mattarella ha dato il mandato di formare il governo ad uno sconosciuto, in barba alle caratteristiche dell’articolo 95 della Costituzione, che con chiarezza predispone le caratteristiche fondamentali del presidente del Consiglio. L’avvocato Conte quali prerogative rivestiva per ricoprire il più alto incarico di governo del Paese se non quello di essere un non parlamentare scelto da due partiti politici, perché l’uno metteva il veto sull’altro? Il presidente della Repubblica aveva chiesto un presidente del Consiglio politico a capo di un governo politico. Ha accettato di nominare un avvocato ignoto.
La terza. Il presidente della Repubblica aveva dato il beneplacito a tutti i ministri proposti dal tandem Di Maio-Salvini, chiedendo la sostituzione solo di uno, come era avvenuto nei confronti del governo Renzi, a proposito della proposta di Gratteri quale ministro della Giustizia a cui si contrappose Napolitano, e come avvenuto nel 1994 nei confronti del governo Berlusconi, a proposito di Previti, trasferito dalla Giustizia agli Interni su imposizione del presidente Scalfaro. E ha perfino suggerito che venisse proposto il leghista Giorgetti, non avanzando alcuna obiezione.
Era nei suoi compiti, visto che il presidente della Repubblica, secondo l’articolo 92 della Costituzione, ha il potere di nomina dei ministri proposti dal presidente incaricato. Può nominare ma non proporre, e il presidente incaricato può proporre ma non nominare. Si é sempre cercato un punto di mediazione quando le posizioni non erano convergenti. Ieri si è preferito strappare. Buttare a mare un governo per non sostituire un Savona con un Giorgetti è da irresponsabili. Oppure si vuole creare apposta un clima di scontro frontale con le istituzioni repubblicane, mettere sotto processo (una follia) un presidente della Repubblica, andare al voto e gridare alla tradita volontà popolare, col rischio di uno scontro frontale di una violenza inusitata. Spero che prevalga da parte di tutti il senso di responsabilità. Ne dubito.

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